Gli obiettivi generali di una gestione efficace nel contrastare il senecione alpino sono tre: 1) ridurre la pressione esercitata sulle aree di stazionamento del bestiame, 2) favorire una cotica erbosa fitta, portante e di qualità foraggera soddisfacente, 3) ottimizzare la distribuzione dei concimi aziendali. Per centrarli tutti, bisogna:
- iniziare precocemente la stagione d’alpeggio, pascolando presto in primavera,
- se possibile, introdurre il pascolo a rotazione, adattando così la pressione di pascolo alle diverse situazioni che si possono verificare,
- proteggere le superfici prative particolarmente sensibili, evitando di pascolarle in caso di tempo piovoso,
- ottimizzare la gestione delle aree di stazionamento del bestiame, lasciando il dovuto tempo di riposo tra due utilizzi consecutivi ed evitando carichi istantanei eccessivi (Romice alpino > Metodi di lotta > Adattamento gestionale > Gestione dei pascoli),
- recintare, temporaneamente o definitivamente, alcuni pascoli e trasformarli in prati da sfalcio, in modo da ridurre la concorrenzialità del senecione alpino. Questa tecnica ha mostrato buoni risultati, soprattutto nei pascoli umidi sfruttati estensivamente,
- in presenza di un eccessivo apporto di nutrienti, causato dall’elevata concentrazione di escrementi animali, se ne può valutare la raccolta e la distribuzione altrove, in modo da ottenere una ripartizione più omogenea degli elementi nutritivi sull’insieme dell’alpeggio.