Su quali superfici intervenire?
Una volta stabilito che la lotta è necessaria, l’obiettivo da conseguire a lungo termine è il contenimento della diffusione dei cardi con la lotta diretta, da mettere in atto fintanto che la loro presenza sulle superfici dell’alpeggio sia ritornata sotto controllo.
È ragionevole stabilire su quali parcelle intervenire prioritariamente, tenendo conto di alcuni parametri, quali: abbondanza dei cardi, caratteristiche delle superfici interessate e risorse disponibili per la lotta.
Non sempre è necessario stabilire una graduatoria. Quando è possibile intervenire efficacemente, con mezzi adeguati, al momento opportuno e su tutte le superfici infestate, si può procedere con la lotta diretta sulla totalità dei pascoli applicando la strategia n° 1.
Se non è il caso, bisogna stabilire le priorità d’intervento, suddividendo le superfici dell’alpeggio in due gruppi, per ciascuno dei quali si adotta una diversa strategia.
Strategia n° 1: lotta diretta contro i cardi già insediati
Nelle situazioni in cui è necessario stabilire le priorità d’intervento, questa strategia si applica alle:
- superfici su cui è presente il cardo campestre,
- superfici su cui è più probabile avere successo (per esempio, in parcelle facilmente accessibili o relativamente poco infestate),
- superfici particolarmente importanti per l’alpeggio (per esempio, quelle di grande valore foraggero).
Su tutte le altre superfici si applica la strategia n° 2.
Strategia n°2: impedirne la disseminazione
Questa strategia consiste nell’impedire la disseminazione dei cardi per mezzo di un unico sfalcio da eseguirsi prima della fioritura. Questo intervento, nel caso dei cardi perenni, non impedisce la riproduzione vegetativa tramite i rizomi e, pertanto, non è adatto per contrastare il cardo campestre, soprattutto considerando che lo sfalcio unico prima della fioritura favorisce la riproduzione vegetativa della pianta, stimolando la formazione di nuovi rizomi.
Si rivela utile armonizzare gli interventi di lotta contro i cardi con quelli gestionali, sequenza di pascolo compresa, mappando i focolai d’infestazione e annotando quanto già intrapreso, in modo da non lasciare nulla al caso.