Gli interventi di ripristino vanno prioritariamente indirizzati verso le zone potenzialmente più interessanti dal punto di vista foraggero e che, nel contempo, presentano i margini di miglioramento più elevati sul lungo periodo.
In pratica, vanno privilegiate le superfici dove la cotica erbosa è composta prevalentemente da buone foraggere. Particolarmente interessante è verificare la presenza e la frequenza di leguminose, quali: trifoglio violetto (Trifolium pratense), trifoglio giallo delle sabbie (Anthyllis vulneraria), ginestrino (Lotus corniculatus) e sferracavallo comune (Hippocrepis comosa), nonché di graminacee pregiate, come coda di topo alpina (Phleum alpinum) e poa alpina (Poa alpina).